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al testo di Adielle
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Dalla finestra che sussulta s'attarda primavera fa leva sui cardini per socchiuderla alla contraerea del vento. Ma un picchio testardo salta come un grillo ha l' attrazione del vetro d' altra parte che traspaia un desiderio dev' esser pur vero se respiro e in quanto al fatto che io creda o meno non devo essere l' ultimo a poterlo dire. Poi se si avvera la tua conquista del Mondo lasciami pure un posto in prima fila osserverò con attenzione, ne parlerò con Dio alla sua prossima replica fosse per me, buone dalla prima all' ultima. Tanto io non cedo, non ho fede forse in punto di morte pregherei di attraversare il Bardo insieme a voi in un tempo che si ripete ma altrove zingaro di possibilità, di vuoti da percorrere in ogni direzione. Ci penso solo per un attimo non appena mi si allargano le scarpe cammino fino alle molecole più vicine e le sciolgo nell' acqua per le vene a collaudare certi vomeri da prato in salita certi condotti di ossidiana bianca che la retta via era smarrita a caccia di una preda. A ben guardarla la ferita, si capisce che c'è passata una lama. Per questo più non sanguina.
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